E' stata una giornata, quella di ieri, veramente molto molto ussina. Sarà stato il primo tiepido sole che annuncia l'approssimarsi della primavera, che rendeva tutti più allegri e frizzanti, con tanta voglia di giocare e divertirsi. Ma chiunque abbia messo piede ieri mattina nell'impianto gialloblu di Tor di quinto, ha avuto esattamente l'impressione di quanto può essere bello un raggruppamento di minirugby. Almeno come lo intendiamo noi, all'Us.
Centinaia di ragazzini felici, tra i 6 e i 9 anni, maglie coloratissime che impazzano sotto al sole, rotolando tra le gambe dei compagni, placcando e sfrecciando fino in meta, ma anche no, che la grinta comunque non si perde. Ci si rialza e si prova di nuovo, insieme.
Tutto intorno a bordo campo genitori che osservano, che incitano con garbo e che soprattutto si divertono. Il risultato non conta, stanno bene anche loro, una birretta e un panino con la salsiccia, mentre risuona nell'aria qualche vecchia hit anni '70, che sì sono stati ragazzini anche loro... Ma ce n'è per tutti, e se dai Led Zeppelin si passa a Rovazzi questa volta a saltellare sono i fratellini, incuranti di cosa avviene in campo, questa sì che è una festa altroché!
Funziona proprio tutto ed è grazie al lavoro ma soprattutto all'entusiasmo contagioso della famiglia ussina. Responsabili, dirigenti, allenatori, genitori, ragazzi della prima squadra, ognuno fa il suo. C'è chi dà indicazioni di gioco e chi schizza fino alla meta, c'è chi spilla birra e chi la beve, chi prepara a bordo campo 25 chili di pasta e chi li mangia, chi scatta foto e chi si lascia fotografare, chi mette musica e chi danza scatenato.
E' il rugby, certo che ci unisce, ma più di tutto è il sorriso.
Le partite sono finite e il terzo tempo pure. Si comincia a risistemare, mentre tanti bambini sgambettano liberi in campo e gli adulti si godono gli ultimi scampoli di sole. Viene a tutti voglia di restare, aspettando la prossima domenica.